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Author Topic: Non propriamente gdr... ucronia se volete.  (Read 6866 times)
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Marco A Probo
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« on: May 27, 2010, 18:29:43 PM »

Prefazione
Il racconto sottostante è derivato dalla passione per le alternative storiche, non va interpretato come una esatta e precisa ricostruzione storica dal momento che l’intera vicenda si basa su fatti alternativi a quelli reali e storici della nostra Roma. In questo post è solamente abbozzato dal momento che l'originale è molto più lungo. Vi sono anche inesattezze ma non rilevanti. L'intento è uno sfondo alternativo nel quale inquadrare le origini del gioco Imperia, sebbene questo progetto sia nato per altro uso.

Nel 270 d.C. Lvcio Domizio Avreliano sale al potere, come Imperatore di Roma, dopo una lunga serie di guerre civili e di conflitti sanguinosi contro i barbari invasori. Roma è allo sbando, ma c’è ancora speranza. L’economia ristagna mentre, in oriente ed in occidente, ampie porzioni di territorio romano si staccano dal corpo dell’Impero annunciando l’indipendenza.
Avreliano compie l’impossibile, riconquista i secessionisti palmirensi e gallici, distrugge i barbari e nel 274 d.C. viene assassinato… ma non in questa storia. Avreliano viene salvato dai suoi fidati generali che invece, decidono di punire il segretario istigatore della congiura il quale viene giustiziato per tradimento.
Da quel momento, l’Impero rifiorisce. Mentre a Roma le grandi Mura Avreliane vengono erette per volere dell’Imperatore, il senato viene riformato con esponenti e rappresentanti delle province ora più autonome di prima ma legate a Roma da duplici rapporti di lavoro nell’amministrazione civile ed in quella militare. Avreliano nel 275 d.C. sconfigge i parti in combattimento, entrando a Ectabana e distruggendola, lasciando i barbari nel caos per un biennio.
Nel frattempo le sue straordinarie doti di militare gli suggeriscono che l’Impero è, nella sua totalità, troppo vasto per essere difeso da così pochi uomini, di conseguenza, sviluppa la teoria degli imperi gemelli già molto tempo prima l’avvento di Diocleziano. Mentre il figlio viene annunciato come successore al trono, Avreliano stesso forgia la propria idea e la nuova dinastia orientale.

Parte così nel finire del 275 d.C. la campagna propagandistica della nascita dell’Impero Romano d’Oriente, che porta via tutte le province d’oriente a Roma, compreso l’Egitto, fondamentale fonte di nutrimento per la capitale.
Nel 276 d.C. Avreliano, forte di un esercito composto anche dalle Legioni d’oriente, oltrepassa il Reno e mette a ferro e a fuoco la Germania, pacificata nel volgere di un singolo anno. Nell’anno successivo, rientra in Dacia riannettendola ai territori imperiali. Il Limes romano, si sposta verso nord fino all’Albis.

Nel 277 d.C. Roma, l’Impero continentale europeo di Roma, ora più facilmente difendibile, inizia un opera monumentale: la costruzione di un vallo settentrionale che costeggi le sponde meridionali dell’Albis e dell’Elba lungo tutto il confine settentrionale. Mentre Avreliano passa il trono al figlio, la conquista e la razzia dei territori a settentrione del limes, sotto una ferma politica nello stile di Avreliano, consente di raggiungere più obiettivi nello stesso tempo: viene implementata la produzione di granaglie nelle gallie, viene data maggior stabilità all’Impero, vengono acquisite le tratte commerciali per ottenere i prodotti di lusso da commerciare con l’oriente, ponendo un freno alla dilapidazione dell’oro dell’Impero, vengono annientate molte minacce dei barbari e nel contempo, alcuni esponenti dell’aristocrazia romana vengono legati in matrimonio con le case dinastiche dei barbari settentrionali, gettando le basi di piccoli regni clienti alleati dell’Impero. Ed il tutto con una disciplina che forgerà Imperatori-soldato ai quali l’unico obbligo imposto è quello della difesa dei confini e la salvaguardia dell’onore delle armi romane.

Mentre Roma si appresta a tornare una repubblica con un Imperatore a sua difesa, l’economia pare rifiorire e la figura di Avreliano viene osannata come quella di un Dio. La nascita di numerosi regni a settentrione del limes però causa la prima conseguenza negativa, quale il controllo delle rotte commerciali e soprattutto delle derrate alimentari per la sopravvivenza delle popolazione dei regni. Ma non solo, in alcuni casi, la politica di meritocrazia e disciplina adottata da Roma, porta alla nascita di regni guerrieri che concorrono tra loro per fregiarsi delle migliori vittorie contro i barbari che oramai cominciano a sciamare nel nord-est. Il premio non è solo una maggior quantità di derrate alimentari o di denaro, ma una possibile concessione di cittadinanza con l’ingresso del popolo in questione entro i confini imperiali.

Tuttavia anche i migliori propositi possono causare effetti negativi e l’avvento di orde barbariche più numerose ed agguerrite ha costretto i regni del nord, regni romano-barbarici, a competere per la sopravvivenza più che per la gloria. La formazione dell’Impero Unno, nel freddo nord, ha costretto i regni di mezzo a schierarsi dalla parte di Roma o dalla parte di Attila. Con il solo vantaggio di poter combattere con il supporto delle armate dell’una o dell’altra potenza.
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Marco A Probo
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« Reply #1 on: May 27, 2010, 18:30:37 PM »

P.s. disponibile ad aiutare lo staff qualora i miei servigi fossero richiesti, sono nuovo ed è un piacere essere qui Smiley
« Last Edit: May 28, 2010, 17:56:38 PM by Marco A Probo » Logged
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